Durante la cerimonia per il Premio Liedholm, il direttore generale dell’area tecnica del Milan, Leonardo, ha parlato del premio ricevuto, della sua carriera e dell’attuale situazione rossonera: “Sono felice di essere qui e di avere ricevuto il premio. Liedholm aveva grande ironia, io sono più pragmatico, più diretto. Ringrazio Carlo per avermi scelto per questo premio. In carriera, ho fatto un po’ di tutto, fare programmi mi è sempre stato difficile. Galliani? Con Adriano Galliani ho fatto i miei 6 anni di università. Penso che la mia università sia stata fare parte di un Milan perfetto sotto ogni aspetto. Abbiamo creato Fondazione Milan e sono contento di tornare a farne parte. Ci sono tante persone di Elliott, nel CdA, con me e Maldini. Il Milan mi aveva fatto diventare allenatore, malgrado io non volessi. Sono andato all’Inter per diversi motivi, ma il punto scatenante è stato Moratti. Io avevo diversi rapporti con i giocatori brasiliani dell’Inter, quando giocavo, e cercavo di stare vicino a Ronaldo e di aiutarlo. Il nostro rapporto è nato lì. Con la figlia Carlotta, abbiamo condiviso tanti progetti e ho incontrato Moratti una marea di volte. Quest’estate sono tornato al Milan per la quarta volta. Tutto è stato basato sulle emozioni. I giovani? Noi, oggi, abbiamo Donnarumma, Calabria, Cutrone, c’era Locatelli e questi sono i frutti di un lavoro. I nostri giovani sono un po’ massacrati dall’informazione. Se un ragazzo a 15 anni non ha senso d’appartenenza, abbiamo sbagliato tutto. La formazione degli allenatori va cambiata, perché lavorare con i giovani non vuol dire perseguire il risultato”.
E ancora: “Paquetà? Abbiamo un accordo di base con il Flamengo, ma il mercato riapre a gennaio, quindi dobbiamo ancora fare un po’ di strada prima dell’ufficialità, anche perché il giocatore è in lotta per il titolo e deve disputare altre 10 partite in Brasile. Dobbiamo aspettare il 3 gennaio. Ibra? Quando siamo arrivati, ci abbiamo fatto un pensiero, anche a 37 anni è un trascinatore. Oggi, però, il mercato è chiuso. Bisogna fare le cose con calma. Il derby? È sempre un’emozione, una partita particolare, noi siamo in crescita, per noi sarà una grande prova. Vedo una squadra più consapevole di quello che può fare. Higuain? È un grande trascinatore, è una certezza, il suo arrivo al Milan è stato importante”.
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