È quello che brilla di meno là davanti. Calhanoglu fa l’ordinario, ma niente di più. Suso, invece, nel match contro il Chievo ha sbagliato il primo pallone al minuto 68. Due partite opposte, due mondi, ormai, troppo differenti. Lo spagnolo ha già confezionato sei assist in otto partite, segnando due reti. Calhanoglu sta ancora cercando la sua dimensione, in un avvio di campionato inaspettatamente complicato e sotto tono. Niente a che vedere con il turco del finale della passata stagione, il jolly del reparto offensivo. “L’ho lasciato in campo sperando in un suo gol”, ha ammesso Gattuso, consapevole del suo calo, con il turco alla ricerca della tranquillità sul rettangolo verde. Quest’anno, il Milan conta un Higuain in più. Che sia proprio l’argentino una possibile causa? Il Pipita lavora per la squadra, imposta molto l’azione, probabilmente rubando una parte della scena allo stesso turco. Il mister non ha mai nascosto apprezzamenti per il numero 10 rossonero: con la giusta serenità, il mister e tutto il Milan aspetteranno il vero Hakan.
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