Il Milan dovrà crescere velocemente sotto il punto di vista della tenuta mentale. Perdere punti importanti contro Cagliari e Atalanta non è da Milan. Gattuso, Maldini e Leonardo lo sanno bene. I rossoneri registrano dei veri e propri blackout mentali, che sono costati carissimi. Contro l’Atalanta, addirittura una doppia rimonta, simbolo di una problematica prettamente mentale e non fisica o tattica.
MANCA CINISMO
Il Milan ha difficoltà a chiudere le partite. Ammissione dello stesso Gattuso. Il match contro il Dudelange deve valere come esempio. In campo, le seconde linee avrebbero dovuto mangiarsi l’erba, invece il Milan ha sofferto fino al fischio finale proprio perché la partita non era in cassaforte. Lo stesso è successo domenica pomeriggio a San Siro. Il Milan crea molto, segna poco, registra un calo mentale e non vince. Non vincere vuol dire permettere un gol agli avversari al minuto 92. I rossoneri danno la sensazione di non avere mai il controllo della partita, pronti a concedere qualche occasione agli avversari. Un bel Milan, belli i fraseggi, discrete prestazioni di molti singoli. Cosa manca? Cinismo. Serve essere più cattivi, più cinici davanti alla porta avversaria per poi gestire con serenità e semplicità il match. Il Milan non è mai tranquillo proprio perché non si concretizza la possibilità di chiudere definitivamente le partite.
Il Milan gioca meglio degli avversari, segna poco e subisce tanto. Abbinamenti molto preoccupanti. Serve un Milan che resti mentalmente focalizzato sul match per 90 minuti: la stagione è decollata e non c’è più tempo per sviste poco salutari.
SEGUI SPAZIOMILAN SU: FACEBOOK – TWITTER – INSTAGRAM