Domani sera, alle ore 21, contro il Dudelange, prenderà il via il percorso europeo del Milan. Un Milan giovane, piccolo se vogliamo. L’Europa è un’altra realtà: avversarie diverse, pressioni maggiori, scenari internazionali. Vale molto per questo Milan, nella fase più delicata della sua storia. Una fase di transizione, di costruzione e di perfezionamento. L’obiettivo dei rossoneri non è ben chiaro. La vittoria o la semplice partecipazione? Analizzando la questione, risulta difficile immaginare un Milan ai vertici della competizione europea. Riportando le parole di Maldini, possiamo ammettere che a questo Milan manca molto per risultare l’anti-Juve, dunque difficile competere con le future finaliste della competizione. Punti di vista. Conoscendo il calcio, però, sappiamo che nulla è impossibile e scontato. Possiamo assicurare che domani il Milan darà il via al percorso europeo consapevole dell’importanza e degli insegnamenti che i ragazzi trarranno. L’Europa, infatti, regala scenari e sfaccettature che il semplice campionato italiano non è in grado di assicurare. L’esperienza e la crescita dei giovani rossoneri risulta fondamentale e l’incontro con squadre europee, con metodi diversi, tattiche nuove e giocatori poco frequentati e mai incontrati, permette l’accrescimento dell’esperienza e del bottino personale di ogni giocatore. Nessuno potrà pretendere la vittoria o grandi traguardi. L’Europa, per il Milan di quest’anno, potrà anche rappresentare una semplice occasione di crescita e apprendimento anche per i più giovani. Come riferito da Gattuso, al Milan manca qualcosa. La perfezione si consegue attraverso il lavoro, il perfezionamento e la verifica dei progressi. Giocare di più, di giovedì, permetterà diversi turnover. Questo significa regalare occasioni a tutti i componenti della rosa di mettersi in mostra. La fase di crescita di questa squadra non è affatto conclusa, ma sarà certamente arricchita dall’esperienza europea, vittoriosa o fallimentare che sia.
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