Anche la conferenza stampa di bilancio di nemmeno un mese di mercato condotto insieme ha confermato come Leonardo e Paolo Maldini vivano ormai una lunga “luna di miele“. Nei loro volti non c’è alcun segno di fatica dopo aver portato in rossonero Higuain, Caldara, Laxalt, Castillejo e Bakayoko. E, soprattutto, dopo aver sfoltito una rosa che era di oltre trenta elementi quando avevano iniziato il loro lavoro. Così si presentano uniti, legati da una lunga amicizia e da un feeling che non trova precedenti recenti. “Noi ci completiamo“, ha spiegato Leonardo, quasi parlando di un fidanzamento più che di un sodalizio lavorativo.
La linea, d’altronde, è unica e ben chiara. “Non esiste una squadra che vince senza una società forte, che comanda – ha sottolineato il brasiliano -. Per riuscire a fare qualcosa di importante in questo Milan dovremo riuscire a ricreare, migliorare e stabilire un rapporto tra la società che detta i tempi e i modi, allenatore e giocatori”. Dal canto suo, Maldini è entusiasta “del rispetto mostrato verso la mia persona e il club” da parte di tutti. E per rispetto ha scelto di delegare all’amico-collega la gestione del figlio Daniel, che quest’anno giocherà in Primavera. “È un conflitto di interessi – ha messo in chiaro –, lo seguirà Leonardo”.
Il Milan dovrà attendere per l’esordio ufficiale, visto che la gara interna contro il Genoa sarà recuperata il 31 ottobre. Ma l’ambiente è carico e ora Rino Gattuso, per il debutto a Napoli contro l’amico Carlo Ancelotti, avrà modo di testare uomini e moduli con tutta la rosa a disposizione. Si dice che Ringhio sia particolarmente soddisfatte per la piega che ha preso la situazione. Sentirsi guardato alle spalle da un’accoppiata come Leonardo e Maldini non può avere paragoni con altri sodalizi. Tantomeno quelli più recenti.