Tanto alla fine siamo sempre lì, a decidere prima ancora di vederlo in campo se un giocatore sia o meno da Milan. Lo abbiamo fatto con Nocerino prima, con Maxi poi ed, infine, con Sulley Muntari. Ma poi arriva la smentita, la prova che non ti aspetti, quella che ti fa dire: ma quello è davvero bravo! La scorsa notte è toccata, ancora una volta, a Maxi Lopez.
Ieri sera, se ancora qualcuno avesse nutrito dei dubbi, il centravanti argentino ha dimostrato a critici e scettici, brutto “male” per i tifosi milanisti, di essere un buono, anzi, buonissimo giocatore, magari non un top player, certo, ma sicuramente un attaccante come ce ne sono pochi in circolazione.
Maxi Lopez è uno di quei giocatori che spesso, per il lavoro che fanno in campo, rischiano di passare inosservati, si battono, fanno a “gomitate” (metaforicamente parlando, ora non diamogli 3 giornate per favore) con gli avversari, “solo” per tenere un pallone, per far salire la squadra, per aiutare la manovra. Spesso (e gli succedeva anche in quel di Catania) chiudeva le partite senza gol all’attivo e questo incideva negativamente sul voto in pagella, tuttavia il gran numero di palloni toccati e difesi e gli assist ai compagni meglio piazzati facevano già intravedere la profonda intelligenza tattica e la grande utilità del nostro numero 21.
A vederlo giocare ieri sera è parso di rivedere per un attimo il miglior Gilardino: anche l’ex milanista bucava pochino le difese avversarie, ma in compenso faceva spesso un lavoro di alleggerimento non indifferente, aiutando i compagni nelle fasi critiche delle partite. Non a caso Ancelotti era solito farlo entrare a risultato già sbloccato per tenere palla e far salire la squadra, per mantenere, insomma, il vantaggio.
Un attaccante poco cinico, dunque, ma non troppo. Con la maglia rossonera la “Galina de oro” ha giocato sette partite, non tutte per novanta minuti, timbrando il cartellino in ben due occasioni. Se questo non dovesse bastare si può dire anche che, oltre allo stupendo gol segnato ieri, ha avuto un ruolo determinante anche nella partita che ha, più di tutte, generato la svolta del Milan in questa stagione, ad Udine, dove ha prima pareggiato i conti e poi regalato ad El Shaarawy la palla del 2 a 1.
La rete di Torino è parsa indirizzata a tutti quelli che vedevano in Lopez un “favore” di Galliani all’amico Lo Monaco: Maxi si è dimostrato un giocatore da Milan, una prima punta utile a tenere occupate le difese avversarie mentre i compagni agiscono liberamente con gli inserimenti che tanto piacciono ad Allegri, vedi il gol di Mesbah. Che possa essere la chiave giusta per la cassaforte Barça?