Un anno fa, estate 2017. Un Milan scoppiettante quello sul mercato. Tanti volti nuovi, tanto entusiasmo, voglia di cominciare. Ricominciare a far sentire la voce rossonera, in Italia e perché no, magari, anche in Europa. Montella alla guida di un Milan in Europa, nuovamente in Europa, non di certo la Champions, ma certamente un primo tassello per ricostruire il vecchio Milan, quello sul tetto del mondo. Bei tempi. Un anno fa, al via la stagione rossonera. Quattromila tifosi affollavano Milanello. Bandiere, maglie rossonere, bambini e ancora bandiere. Ricomincia un ciclo, il Milan sta tornando dopo anni di parametri zero e dolorose esclusioni dalla coppe. Ecco appunto, dolorose esclusioni. Quella che sta vivendo il Milan: una dolorosa esclusione dalla prossima Europa League, fatto che potrebbe condurre il Milan sul fondo del baratro, dove forse non ci era stato mai.
Oggi, estate 2018. Mancano 24 ore all’avvio della prossima stagione, 2018-2019. Non sembra sia passato un solo anno dalla campagna acquisti monstre targata Fassone-Mirabelli. 11 “cose formali”, 11 motivi per sperare nella rinascita. Oggi, il Milan cammina in un sentiero pieno di insidie, troppi quesiti, troppi intralci sul sentiero. Domani, ad accogliere i ragazzi rossoneri, Gattuso e i tre nuovi acquisti non saranno di certo 4000 rossoneri e certamente ci saranno poche bandiere, poche maglie rossonere, pochi bambini e ancora poche bandiere. Come sottolinea l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il clima potrebbe essere addirittura teso, nell’aria una certa sensazione di paura verso un futuro non solido e colmo di insidie.
Intanto, l’Inter si specchia e si trucca per la Champions, la Juventus sogna Ronaldo, la Roma brilla a suon di colpi sul mercato. E il Milan? Ai rossoneri non resta che sperare in un’ammissione alla prossima Europa League. Sogni diversi? Pianeti diversi? Certo, al momento il Milan non può specchiarsi e tanto meno sognare Ronaldo. O forse sognare in generale. Meglio rimanere coi piedi per terra, ben saldi. Intanto, benvenuto Milan, nella stagione, forse, più buia della tua storia.