Marouane Fellaini sembra davvero ad un passo da diventare un giocatore del Milan. Ne sono convinti in Belgio, anche se la trattativa non è ancora entrata nel vivo con tanto di smentite da parte del club rossonero. Secondo La Gazzetta dello Sport, l’ostacolo è l’ingaggio visto che il giocatore, svincolato, chiede 10 milioni di euro a stagione a fronte di un’annata, l’ultima con la maglia del Manchester United, che l’ha visto in campo appena sedici volte. In uscita, invece, ci sarebbe il portoghese André Silva.
Tuttosport torna sulle grane societarie, sottolineando oggi come sia dato per certo l’intervento del fondo Elliott pronto a mettere nuovi fondi per far uscire il Milan dalla situazione complicata in cui si trova. Il fondo non punta a rilevare il Milan, ma per garantire il suo credito nei confronti dei rossoneri l’interesse di Paul Singer è che la società sia in qualche modo “sana”. L’intervento di garanzia nei confronti dell’Uefa è mirato proprio in questa direzione.
Il nome per il mercato in entrata del Milan, secondo il Corriere dello Sport, è quello di Alvaro Morata. Lo spagnolo potrebbe preferire l’approdo in rossonero per via delle garanzie della titolarità, mentre alla Juventus rischierebbe di fare i conti con una concorrenza agguerrita in attacco. In uscita, invece, Alessio Romagnoli è sotto i radar della Juve pronta a garantire ai rossoneri quei 35-40 milioni del cartellino del giovane difensore in scadenza di contratto nel 2020.
La Repubblica, in merito ai movimenti societari, parla di spaccature: da una parte la componente cinese guidata dal presidente Yonghong Li, dall’altra i tre consiglieri d’amministrazione italiani (Marco Fassone, Marco Patuano e Paolo Scaroni). Sembra che il patron non abbia alcuna intenzione di cedere e avrebbe detto no ad un’offerta di 450 milioni, compresi i debiti con Elliott. Non solo. Li avrebbe rispedito al mittente anche un’altra offerta per rimanere socio di minoranza al 25-30%. Ci sarebbe anche un tale mister Xia, attivo nel settore immobiliare, pronto ad investire 250 milioni. Tutto, però, sembra congelato.