André Silva potrebbe partire, ma in prestito. Nelle ultime ore circola appunto questa indiscrezione, secondo la quale la dirigenza rossonera – in ogni caso non troppo soddisfatta della stagione del portoghese – più che lasciarlo partire a titolo definitivo starebbe pensando ad una cessione in prestito, così come fatto negli scorsi anni con Suso e Niang. Il motivo è semplice: cedere ora Silva vorrebbe dire effettuare una minusvalenza non indifferente.
La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dai tifosi milanisti, i quali – tra gli acquisti del reparto offensivo – nel corso della stagione sono stati più indulgenti nei confronti dell’ex Porto piuttosto che in quelli di Nikola Kalinic, capro espiatorio già nei primi tre mesi targati Montella, a maggior ragione nei successivi sotto la guida di Gennaro Gattuso. Ma siamo sicuri che il croato sia o sia stato il peggiore dei mali rossoneri? L’ex attaccante viola invece nelle ultime uscite ha dimostrato quanto più volte ripetuto dal mister nel corso della stagione: Kalinic è un attaccante di grande esperienza, che lavora per la squadra, capace di far salire la squadra e farla giocare bene. E così ha fatto con Atalanta e Fiorentina.
Il numero 7 rossonero infatti nelle partite che più contavano – le ultime due di campionato, dato che contro Arsenal e Juventus in Coppa Italia ha iniziato il match dalla panchina – ha messo in campo tutte queste doti e ha permesso al Milan di qualificarsi all’accesso diretto di Europa League con buone giocate e un gol, anche se poco rilevante in termini di risultato. Il pensiero è dunque questo: è una mossa geniale privarsi di questo Kalinic – quello visto ultimamente, si intende – per ricavare pochi spicci? Con André Silva via a farsi le ossa e un Cutrone ancora acerbo, in attesa dell’arrivo estivo di un vero bomber da 20 gol stagionali, forse il croato conviene tenerlo stretto.