Donnarumma-Milan, titoli di coda. Perdono tutti, anche Raiola. Che forse non lo ha ancora capito

Milan-Fiorentina potrebbe essere l’ultima partita di Gianluigi Donnarumma da giocatore del Milan. Anzi, dovrebbe. Perchè l’addio del 99 da possibile, in appena una settimana, è diventato probabile, se non addirittura necessario. I tifosi del Milan non vogliono più l’estremo difensore campano in rossonero, freddati in estate dalla querelle rinnovo, inviperiti per i diversi errori stagionali del 19enne, tradito, probabilmente, più da una psiche compromessa che dalle proprie reali capacità tecniche. Ed allora, una maglia, cimelio d’indiscutibile valore per qualsiasi individuo che frequenta uno stadio di calcio, diventa oggetto indesiderato e metafora d’un’amore ormai definitivamente dissolto.

Vessillo mal voluto

Al triplice fischio dell’Atleti Azzurri d’Italia, Gigio prova a lanciare un messaggio di pace verso la propria tifoseria. La casacca numero 99 non viene, però, accettata in dono, rigettata in campo manco fosse la bandiera del nemico in guerra. C’è, probabilmente, anche un pizzico d’esagerazione in questo gesto. È, comunque, l’ultima, definitiva, irreversibile, martellata sul rapporto fra Donnarumma ed i supporter rossoneri. Che, aldilà degli errori di Roma e Bergamo, non hanno probabilmente mai digerito la modalità con cui fu rinnovato il contratto del giocatore campano nello scorso agosto.

Mirabelli ammette, Raiola (forse) gode…

E cosi, come riportato da Tuttosport, Mirabelli al triplice fischio di Guida, non può che certificare la sensazione che già dopo Roma aveva pervaso l’aria di Milanello. “Resta con noi, ma se arriva una buona offerta può anche partire”. Una frase che, praticamente, rappresenta l’ammissione di volersi separare, se non addirittura, paradossalmente, il bisogno che qualcuno, possibilmente da oltre confine, si presenti in Via Aldo Rossi con un bell’assegno ciccione per portarsi via l’ormai ex Golden Boy. E, a proposito, davanti alla tv, nel mentre accadeva tutto ciò, non si fatica ad immaginare un Mino Raiola in profondo godimento.

…ma a perderci è anche lui

Nessuno, comunque vada, potrà dirsi vincitore. Ci perderà il Milan che, stando così le cose, potrà incassare, indicativamente, una meno di 50 milioni dalla cessione. Oggi, Donnarumma, non vale assolutamente più di quella cifra: le potenzialità ci sono, gli errori anche, portieri – da Alisson ad Oblak – validi in giro per l’Europa pure. A perderci è anche lo stesso giocatore, che continua in un processo di involuzione causato, e non ci sono dubbi su questo, da una totale mancanza di serenità. Perchè, nonostante ci si sforzi di farlo sembrare complicato, come dice Max Allegri, il calcio è un gioco semplice: serve condizione fisica, serve qualità tecnica, serve fiducia nei propri mezzi e serenità. E Gigio, oggi, manca delle ultime due componenti. Ma, infine, a perderci è anche Raiola stesso. Potrà anche incassare fior di milioni dalle commissioni della trattativa, ma continuando così rischia di ridurre uno dei suoi fiori all’occhiello ad un’appassita ed improduttiva natura morta. 

 

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