Arrivato quest’estate durante la neonata era cinese, il turco ha incontrato non poche difficoltà all’inizio della stagione. Raramente lucido e preciso, molti errori e pochi gol. Qualcosa poi è cambiato. Con l’arrivo di Rino, la luce di Hakan è tornata a splendere, così come è tornato a splendere il Milan. Calhanoglu vanta una brillantezza, una precisione e una grinta che in pochi riescono a garantire alla manovra offensiva rossonera. Ora possiamo affermare che i rossoneri sono Calhanoglu-dipendenti. Assente contro il Torino per infortunio, i ragazzi di Rino hanno portato a Milano solo un misero punto, poco utile, anzi inutile. Tutti conosciamo le sorti del match torinese, così come è noto il tragico esito del match casalingo contro il Benevento. Anche in quella circostanza, il nostro numero 10 aveva assistito al match dalla tribuna, escluso per precauzione. Torna Hakan, riecco la vittoria, seppur sofferta, di Bologna. Casualità? Difficile affidare questi dati al caso, sopratutto considerando che con il turco in campo il Milan registra una media di due punti a partita, mentre senza di lui quasi la metà. Come volevasi dimostrare, è un Milan “Calhanoglu-dipendente”. Di fatto, per questo finale di stagione, gli sarà richiesto di caricarsi sulle spalle l’intero attacco, con Suso che sta perdendo smalto e concretezza. L’unica certezza offensiva tra le fila rossonere, al momento, si chiama Hakan Calhanoglu, alla sua prima stagione rossonera. Si spera prima di tante, considerando le qualità oggettive e la leadership del turco. Probabilmente dovrà mettere in mostra molto altro, ma al momento ci va bene così, nonostante i gol in rossonero siano solo sei. Esterno d’attacco, trequartista, e perché no magari anche davanti alla difesa, può ricoprire diversi ruoli, garantendo una duttilità anomala nel calcio moderno. In occasione del match conto il Bologna, Hakan ha illuminato il popolo rossonero con un gol e un assist, oltre ad aver garantito una copertura difensiva da sogno. Stiamo parlando di un match esemplare, se poi si considera anche il bacio allo stemma rossonero, allora si può parlare di perfezione.