SU MILAN-LAZIO Mercoledì a San Siro il Milan ha affrontato la Lazio di Inzaghi, match valido per l’andata della semifinale di coppa Italia. Gattuso ha dichiarato a più riprese che l’obiettivo primario era non subire gol, e così è stato. Il Diavolo ha sofferto, ma ha retto contro il secondo attacco più prolifico del campionato italiano e ha ‘rischiato’ di vincere la gara con Calhanoglu.
Prima, era difficilmente pensabile poter chiudere una partita senza subire alcuna rete. Ora, c’è da migliorare qualcosa nella fase offensiva perché si crea ancora troppo poco lì in avanti. Certo è che qualche cambio ha sicuramente tolto certezze e qualità tecniche, ma ora il Milan è squadra con un’identità ben precisa. La stanchezza fisica ha influito, perché Jack e Kessié non son riusciti a ricoprire entrambe le fasi, Biglia troppo statico e mai incisivo in fase di impostazione, Locatelli ha curato semplicemente la fase di non possesso. C’era troppa distanza con Kalinic, isolato in avanti.
Qualcosa è cambiato con l’ingresso di Calhanoglu ma soprattutto Cutrone, cambio di modulo (4-4-2) e maggior peso specifico in attacco. Si, la strada è ancora lunga ma il Diavolo è consapevole di potersela giocare con chiunque. Le qualità a questa squadra non sono mai mancate, ora anche mentalmente il club ha acquistato fiducia.