Ieri è stata un’altra giornata di accuse rivolte alla nuova dirigenza rossonera. Il canale utilizzato non è stato il Corriere della Sera come nell’occasione dell’ultima querelle Donnarumma. Questa volta la bordata è arrivata attraverso Tuttosport che ha riportato un virgolettato di Augusto Paraja, agente di Gustavo Gomez.
Non si è parlato tuttavia di violenza psicologica. In questa circostanza a Massimiliano Mirabelli è stato imputato un atteggiamento maleducato ed inadeguato. Secondo l’agente del paraguaiano infatti sono stati accolti in modo tutt’altro che ospitale gli emissari del Boca Juniors.
È stato sottolineato che i dirigenti argentini si siano presentati a Casa Milan con una maglia del Boca e in cambio non abbiano ricevuto nemmeno un caffè. Una precisazione che sa di lezione di stile.
Strano perché nel 2016, per quello che sappiamo, il Milan aveva impostato una trattativa importante con lo stesso club di Buenos Aires, per l’allora diciannovenne Bentancur. L’offerta era arrivata fino a 14 milioni, ma gli Xeneizes apparirono inamovibili rispetto alla loro richiesta di 17 milioni, salvo poi cedere il giovane mediano alla Juve per una cifra vicino ai 9 milioni più una percentuale sulla futura rivendita, accordo con ogni probabilità figlio della cessione a zero proprio dai bianconeri al Boca di Carlos Tevez.
Insomma un’operazione non propriamente canonica. Ma chi vende si sa, ha l’ultima parola su qualsiasi transazione.
In queste settimane il Milan ha lasciato intendere di non accettare offerte sotto gli 8 milioni. In via Aldo Rossi sono arrivate due proposte: una da 6 milioni per la cessione a titolo definitivo e una che prevederebbe un prestito da 18 mesi e un riscatto fissato a 3,5 milioni.
Cifre rispettabili, che però sono state legittimamente rifiutate. Viene da chiedersi allora il perché di tutto questo risentimento. Sopratutto alla luce della ‘pace’ annunciata dallo stesso Paraja nel tardo pomeriggio di ieri.
In generale i tifosi rossoneri hanno apprezzato l’approccio della dirigenza. Non apparire più come ‘discount’ potrebbe essere il primo passo per una credibilità diversa. Mirabelli non sarà un Lord britannico ma è uno che non si fa intimorire da nessuno e anche un big dei procuratori come Raiola lo sa bene. Segnale forte, ed è già qualcosa.
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