Tabù e misteri del Milan di Rino Gattuso. Il tecnico rossonero deve fare chiarezza e completare in tempi brevissimi l’assemblaggio della sua squadra. La mossa iniziale, quella più giusta, è stata la riabilitazione della difesa a 4. In seguito un deciso e robusto richiamo, in dicembre, legato alla preparazione atletica ha portato benefici. Anche se, come si è visto in occasione della sofferta vittoria contro il Crotone, l’autonomia dei rossoneri era ancora limitata a 70′.
Gattuso ieri ha ammesso che la sosta è stata salutare anche se avrebbe preferito tenere compatto il gruppo a Milanello anziché andare in vacanza per una settimana. Quindi la tenuta sul campo dovrebbe essere sensibilmente aumentata
Come riferisce l’edizione odierna del Corriere dello Sport, il tecnico ora deve risolvere il problema più complicato e misterioso di questo Milan: l’anemia, ormai cronica, del suo attacco, almeno per quanto che riguarda il campionato. Tre centravanti di ruolo (Kalinic, André Silva e Cutrone) non sono stati capaci di segnare complessivamente più di 6 gol nel girone di andata, con il portoghese che non è mai riuscito a bucare la porta. Tutto questo nonostante le numerose occasioni da rete create. Ben 88 nelle ultime 4 partite di campionato, una in meno della Fiorentina che attualmente guida questa parziale classifica, dove i rossoneri hanno segnato solo due reti.
Lo stesso Suso è da 7 partite che non fa gol, pur essendo il miglior realizzatore (5) rossonero in A. Comunque l’ex-Liverpool ha trovato, grazie alla perseveranza di Rino, la possibilità di poter dialogare quasi alla perfezione con Çalhanoglu.