Queste le dichiarazioni rilasciate da Rino Gattuso, al termine della gara contro l’Atalanta, a Premium Sport: “Tante cose sono funzionate, all’inizio, la partita è stata interpretata bene. Poi, tuttavia, siamo andati in svantaggio e il campo è diventato in salita. Nella ripresa, ci abbiamo provato, ma non è bastato. Stiamo sempre a cercare di spiegare perché gli episodi ci condannino, ma siamo noi ad andarci a cercare questi episodi, commettendo degli errori. Quando dico che non siamo una squadra, lo tocco con mano: nei momenti di difficoltà non riusciamo a reagire, è un dato di fatto. Non è colpa dei singoli giocatori. Il confronto con i dirigenti a fine partita? È una situazione complicata, c’è la contestazione dei tifosi: non si può pensare di continuare la stagione in questo modo. In ogni caso, non vedo gente che non si impegna: vedo gente che fa una fatica pazzesca, ma è evidente che siamo una squadra fragile. Rassicurazioni sul mio ruolo? Io, oggi, sono l’allenatore del Milan, ma sono l’ultimo dei problemi. Oggi il problema non è solo la condizione, ma c’è anche la componente mentale. Quello che stiamo facendo non basta, dobbiamo diventare squadra e, per farlo, dobbiamo commettere meno errori, perché ne facciamo tanti. Dimissioni? Se pensassi che il problema sia io e se vedessi che i giocatori non mi seguono, lo farei. Ci manca fame, malizia, cattiveria. Donnarumma non irreprensibile sul primo gol? Quando si prende gol, è colpa di tutti. Bisogna anche smetterla di fare paragoni con il passato: non ci stanno, c’erano giocatori diversi, una società diversa. Ora dobbiamo pensare al presente, un presente pieno di difficoltà, dalle quali dobbiamo cercare di uscire tutti insieme“.