Il grande mercato estivo aveva illuso un po tutti, dopo più di 200 milioni spesi e ben 11 giocatori acquistati in casa rossonera c’era la convinzione di essere tornati finalmente competitivi e di essere all’inizio di una stagione trionfale. Purtroppo, però, così non è stato, anzi dopo pochi mesi il campionato dei rossoneri è già definitivamente compromesso e la Champions League è diventata pura utopia.
Come sottolinea l’edizione odierna di Tuttosport, il fallimento del Milan non è solo sul campo, ma anche in società e sul piano politico. In particolare, il no dell’Uefa per il Voluntary Agreement è stato certamente una brutta botta per il club di via Aldo Rossi: questo rifiuto significa infatti che nemmeno l’Uefa crede nel progetto della nuova proprietà cinese. Da quando c’è stato il closing ad aprile, la società milanista ha subito molti attacchi mediatici, con i quali è stata messa in dubbio la figura di Yonghong Li e soprattutto la sua disponibilità finanziaria.
Ma non finisce qui la mancata qualificazione alla prossima Champions League rischia di avere poi serie conseguenze economiche sul Milan, che potrebbe essere costretto a vendere qualche top player per aggiustare i conti.