Il girone d’andata è quasi terminato, così come un rocambolesco anno solare 2017. Ed il Milan ancora non ha trovato le giuste gerarchie per il proprio attacco, ad oggi deludente e senza troppe certezze. Gennaro Gattuso, a cui la società ha ribadito l’ampia fiducia, avrà il compito in questi giorni di testare le forze e le sensazioni dei suoi tre centravanti a disposizione.
Come sostiene la Gazzetta dello Sport il ruolo di prima punta è soggetto, più di tutti gli altri, ad emozioni estemporanee e momentanee. Il punto di partenza del ragionamento è la crisi di Nikola Kalinic, il croato supera a fatica il 5,5 nella media voto in campionato e ha segnato solo un gol a Benevento, uno al Chievo, due all’Udinese. Tira in porta meno di una volta a partita, crea abbastanza per i compagni (1,6 occasioni create) ma non ha mai davvero convinto e le voci critiche ora sono decise. Kalinic ha giocato dall’inizio le ultime nove partite di campionato, dal Genoa al Verona, ma ci sono ampie possibilità che guardi dalla panchina la partita con l’Atalanta.
La scelta ideale per dare vivacità al Milan sarebbe André Silva, il portoghese classe ’95 che a molti tifosi ricorda alcuni grandi attaccanti del passato. Ma solo sulla carta, visto che in campionato il numero 9 rossonero non ha ancora trovato la via del gol, riservandosi solo di segnare in Europa League, terreno evidentemente più fertile per esaltare le sue caratteristiche.
Nel gioco delle esclusioni non resta dunque che dare fiducia a Patrick Cutrone, il più giovane ma anche il più carico dell’attacco milanista. Il talentuoso bomber è stato schierato di recente da esterno sinistro nel tridente, ma non è da escludere che contro l’Atalanta possa toccargli il posto da centravanti come ad inizio stagione. In una situazione cosi complicata la grinta e la voglia dei più giovani può diventare determinante.