Nel calcio non è quasi mai un problema di moduli ma di giocatori, di motivazioni, di gruppo e di identità. Ma trovare la formazione giusta e portarla avanti con continuità aiuta enormemente, soprattutto in una squadra come il Milan che in questo momento ha bisogno solo di certezze. Gattuso lo sa e contro il Bologna è tornato alla difesa a quattro, facendo esultare la maggior parte dei tifosi rossoneri, stufi dell’instabile linea a tre.
La vittoria non è arrivata solo per questo, sia chiaro, ma questo sistema di gioco è quello che offre maggiori garanzie ai ragazzi, come ha ribadito lo stesso Ringhio. E ha sicuramente influito e aiutato nel rispondere agli attacchi rossoblu nei minuti di sofferenza finale. I troppi cambi effettuati da Montella avevano in qualche modo spaesato i giocatori che per trovare i giusti automatismi devono lavorare e insistere su un’idea tattica ben delineata, come ha detto Suso, forse il più felice di questo ritorno alle origini.
I tre di centrocampo con una linea difensiva più compatta danno più sicurezze anche se i rischi si sono corsi anche contro Verdi e compagni. La difesa a tre, utilizzata per le caratteristiche dei nuovi arrivati, Bonucci e Rodriguez su tutti, non ha dato i frutti sperati, quindi Gattuso, da persona intelligente e competente, è tornato sui suoi passi e ha riproposto lo stesso modulo della passata stagione. Del resto dalle parti di Milanello, a parte nell’annata trionfale con Zaccheroni, la difesa a tre non ha mai trovato il giusto ambiente per sbocciare. Dopo il modulo Gattuso dovrà essere coraggioso nel dare continuità anche agli uomini, trovando undici, massimo tredici titolari e andare avanti con questi, a costo di lasciare in panchina alcuni nuovi acquisti pagati molto.
Il tempo di sperimentare è terminato, bisogna tornare a pedalare, in salita e con il vento contro. Ma con la difesa a quattro e senza cambiare più, appare un po’ più facile.