Queste le dichiarazioni rilasciate da Marco Fassone amministratore delegato del Milan intervenuto questa mattina a Radio Anch’Io lo Sport su Radio Uno.
Sul momento: “Fuori dal tunnel? E’ presto per dirlo. Mi aspetto un mese complicato a dicembre per il cambio di allenatore. Un cambio non produce miglioramenti evidenti nel breve”.
Sul cambio in panchina: “Non sai mai se è essenziale o fondamentale, quando prendi questo tipo di decisioni non sai cosa accadrà. Abbiamo preso questa decisione perché abbiamo visto che eravamo troppo sgonfi rispetto al nostro progetto. Speriamo di avere avuto ragione”.
Sulla posizione in classifica: “La preoccupazione sul ritardo in classifica è evidente, perché l’obiettivo era arrivare tra i primi quattro. Pensavamo di avere 70 punti nelle gambe per arrivare in Champions, ma quelle più avanti vanno più forti”
Sul voluntary agreement: “E’ importante ricordare che stiamo cercando di fare un patteggiamento volontario per non pagare sanzioni perché è impossibile soddisfare le richieste dell’UEFA. Ci sono un paio di richieste che sono impossibili da portare a termine. Il primo è quello di estinguere il debito prima del voluntary agreement e il secondo è relativo alle garanzie bancarie. E’ lo spirito che dovrebbe preoccupare i nuovi azionisti. Auspichiamo che l’UEFA possa ascoltare il nostro voluntary agreement. Se così non sarà, chi arriverà dopo di noi sarà consapevole che la strada è impervia. Ma ancora siamo ottimisti in attesa della risposta. Cosa rischia il Milan senza il patteggiamento? Si rientrerebbe nella categoria dei club che non hanno rispettato le regole, con sanzioni e restrizioni sportive da rispettare negli anni successivi”.
Sulla possibilità di cedere un big: “Non arriverebbe in funzione di questi accordi. Se il Milan non dovesse raggiungere i ricavi sperati, in arrivo anche dalla Champions, allora dovremmo rivedere anche alcune strategie di mercato. La qualificazione all’Europa League comporta un abbassamento di 30 milioni dei piani finanziari, questo significherebbe avere 30 milioni in meno per fare mercato. Dunque potremmo anche decidere di cedere un giocatore per aumentare il budget mercato”.
Su Gattuso: “Il mister sa sprigionare sempre, sia nella fase euforica che quella di amarezza, tutta la sua passionalità. Ieri sera era veramente molto carico. C’è un bellissimo rapporto tra lui e la squadra. I giocatori sono molto coesi e compatti nel seguire le sue indicazioni. A questo Milan potranno mancare altre cose ma non certo le sue componenti di grinta e determinazione. Un azzardo? Spero che non sia un azzardo, per noi non è una scommessa. Nelle settimane precedenti ne abbiamo parlato a lungo con Mirabelli, che lo ha seguito tanto nelle settimane precedenti all’esonero di Montella. Non è un allenatore alle prime armi. Non è solo l’ex giocatore promosso in prima squadra da tecnico. Speriamo non sia un azzardo e che Rino possa avere successo in questo sogno che sta vivendo”.
Sulla proprietà: “Per quello che posso sapere io dopo i colloqui con i proprietari, il progetto di Yonghong Li e del suo gruppo cinese è estremamente duraturo nel tempo. Può essere che in futuro, in base ai regolamenti del governo cinese, possano entrare altri soci cinesi. Ma non vedo nubi particolari nel futuro del club. Hanno fatto un investimento mostruoso, più di un miliardo, tra l’altro entrato per la maggior parte in Italia”.
Sugli acquisti: “Acquisti sbagliati? Li rifarei tutti, ciò non toglie che pensiamo di aver commesso un paio di errori. Qualcosina che non rifaremmo oggi, c’è, ma non mi riferisco ai giocatori. Ci sono alcuni che stanno performando sotto la propria qualità, ma ci sembra impossibile che i Bonucci e i Biglia, non possano tornare a rendere come in passato”.
Sull’Europa League: “E’ ovvio che l’esempio del Manchester United è quello che vorremmo prendere in considerazione. E’ l’unico trofeo che ci manca in bacheca. Poi con la realtà del campionato che ci vede distanti, vogliamo provarci. Sappiamo che ci sono squadre più attrezzate di noi, ma è vero anche che l’Europa League si giocherà da febbraio con meccanismi ritrovati anche per Gattuso”.
Sulla squadra: “Milan debole e inguardabile? Ci sono state partite dove non abbiamo giocato bene, non possiamo nasconderci. Credo però che la squadra non sia debole e che abbia dei singoli forti. Ieri il Milan ha offerto almeno un’ora di ottimo calcio. Credo che siamo nella direzione di una squadra che cercherà di dare il massimo per convincere anche i tifosi”.
Su Gattuso e Mirabelli: “C’è un bel feeling tra Mirabelli e Gattuso e sono convinto che questo rapporto sarà utile al Milan”.
Su Bonucci: “Sta andando molto meglio. Paradossalmente, l’espulsione è stato un toccasana morale. Ha potuto sistemare il suo rendimento. In questo momento sta bene, è fisicamente in forma e mentalmente è tornato a essere un leader vero e riconosciuto dallo spogliatoio. E’ molto vicino a tornare al Bonucci che conosciamo tutti”.
Sul modulo: “Il modulo lo sceglie il mister, ha totale libertà di scegliere”.
Ancora sul mercato: “Se abbiamo preso troppi giocatori? E’ possibile. Abbiamo fatto tanti ragionamenti in estate. Alla fine le risposte che Mirabelli e Montella mi avevano dato erano quelle di fare un cambiamento importante con 5-6 giocatori da mantenere. Questa è stata la scelta nella consapevolezza che nei primi mesi, creare una squadra vera e propria, sarebbe stato difficile. Noi pensavamo di avere un rendimento più basso nella prima parte, per poi risalire. Noi abbiamo perso 5-6 punti che ora sono difficili da recuperare rispetto al quarto posto”.
Sulla situazione finanziaria: “Leggo tante cose preoccupanti, ma la società ha un debito da 120 milioni di euro che è relativamente basso e che entro primavera vorremmo pareggiare. Non c’è particolare tensione e avessimo qualche risultato in più avremmo anche sorriso di più rispetto a quanto fatto fino a oggi”.