Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, adesso gli alibi sono finiti e pure i parafulmini. Ora le sorti del Milan dipendono non solo dall’abilità di Gattuso di rimettere in carreggiata l’auto rossonera, ma soprattutto dall’orgoglio di un gruppo di giocatori che finora ha totalmente deluso le aspettative, centrando solo il primo posto di un girone di Europa League oggettivamente alla portata.
Perché vanno bene tutte le scusanti che finora sono state tirate in ballo, ma in campo contro il Benevento, ultimo in classifica
e reduce da 14 sconfitte consecutive, c’erano loro, i giocatori che, al di là del mero aspetto economico sulla differenza del monte
ingaggi, sono stati schiacciati dalla foga dei rivali campani per larghi tratti del match. Per non parlare poi della figura rimediata
giovedì a Fiume contro il Rijeka: è vero che in campo c’erano le seconde linee, ma in pochi hanno colto l’occasione per mettersi in mostra e instillare nella mente di Gattuso dei dubbi sulla formazione da schierare domani contro il Bologna.
In principio sotto accusa è finita la vecchia dirigenza, per come aveva costruito in parte la squadra. Poi il mirino è finito
sul preparatore atletico Emanuele Marra, cacciato da Montella a fine settembre e che ancora oggi viene ritenuto fra i maggiori responsabili del momento della squadra. Ovviamente il colpevole successivo è stato Montella, esonerato dalla società dopo il pari interno contro il Torino del 26 novembre. A quel punto, proprio la dirigenza si è auto “condannata” con l’ad Fassone che in più di un’occasione ha ammesso che sono stati commessi alcuni errori nei mesi scorsi, facendo così un mea culpa più che opportuno. Infine Gattuso, che dopo il 2-2 col Benevento ha spiegato di aver sbagliato a sostituire Suso con Zapata nell’ultima parte della gara e che dopo il “ko” in Europa League si è preso la responsabilità della scelta della formazione. E adesso? Di chi potrà mai essere la colpa se dovessero arrivare ulteriori risultati negativi? Dei magazzinieri? Dell’autista del pullman? Dei cuochi di Milanello? No, adesso tocca ai Bonucci e compagni tirare fuori qualcosa in più.