In tre per uno o due posti. Nikola Kalinic, André Silva e Patrick Cutrone sono i tre assi nelle mani di Vincenzo Montella che finora non ha ancora scelto definitivamente su un assetto d’attacco in grado di dare continuità. Come ricorda oggi La Gazzetta dello Sport, la questione è aperta, ma l’allenatore del Milan sembra intenzionato a riproporre il croato in solitaria nel match contro il Torino, nonostante le ottime prove del portoghese e dell’italiano in Europa League contro l’Austria Vienna. Veniamo a pro e contro di tutti e tre.
André Silva ha qualità evidenti, abile a cercare profondità, con ampi margini di miglioramento, vista la giovane età (22 anni). L’esperienza in Serie A passa inevitabilmente dall’esigenza di mettere minuti nelle gambe. I difetti, però, non mancano: scarsa propensione a difendere il pallone, poca cattiveria sotto porta. I gol in Europa sono arrivati, ma contro avversari piuttosto modesti.
Cutrone ha soli 19 anni con tanta foga agonistica. Ha senso della posizione fiuto del gol. D’altro canto, rischia di bruciarsi in fretta. Finora ha fatto più di quanto ci si potesse aspettare, visti i soldi investiti in estate su André Silva e Kalinic. Occorre dosare il suo impiego per non responsabilizzarlo troppo.
Kalinic, infine, è l’attaccante più esperto della rosa di Montella. E’ abituato alle difese italiane, ha mestiere, è intelligente e piuttosto utile alla manovra. Ultimamente, però, ha perso smalto davanti alla porte. E’ vero che di palloni, a volte, ne arrivano proprio pochi, ma la sensazione è che sia un bomber da ritrovare.