“I migliori d’Europa sono a Barcellona, ma i migliori d’Italia siamo noi. Se perdiamo lo scudetto, non potrà che essere colpa nostra“. Chiare, fin troppo, le parole che Zlatan Ibrahimovic dedica dal ritiro della nazionale svedese, al suo Milan, alle ex Barcellona e Inter e al derby di sabato prossimo. Parole cariche di veleno, ma cariche anche di rabbia per non poter difendere i colori rossoneri in una delle stracittadine più importanti: “La squalifica? Mi hanno dato l’ordine di non parlarne, quindi non posso dire nulla“.
Sulla stanchezza mostrata negli ultimi tempi: “Giocare o non giocare non cambia nulla: l’intensità degli allenamenti non cambia e il fine settimana, invece di giocare, mi alleno lo stesso. Mi sento benissimo, sia fisicamente che mentalmente. La forma è molto buona“. Quella con l’Inter rappresenterà la tredicesima giornata di stop raccolta in Italia, dopo le quattro accumulate con la Juventus e le sei in nerazzurro. Tre, per ora, sono i gol segnati nei derby e tre sembrerebbero essere gli anni in cui rimarrà ancora al Milan: “A 35 anni mi vedo già in un bel posto, tranquillo… Sarà bello“.
Ma il presente, attualmente, è più importante: “Rimangono otto partite e, visto che l’Inter ha vinto l’ultima partita e noi abbiamo perso, ora è veramente dura. Il derby è più di una partita normale. Lo so perché ne ho giocati tanti… Io al City? Non ho più la forza di cambiare e di muovermi ancora. Ma nel calcio, si sa, le cose possono cambiare velocemente“. E’ il solito Ibra che non dà mai nulla per scontato, ma che non esita a caricare i suoi in vista del 2 aprile. “Siamo i più forti in Italia“: sì, ha detto proprio così. L’ennesimo schiaffo a chi pensa di aver già sul petto il 19° tricolore.