Una semplice fascia al braccio con una C in bella mostra: è la fascia del Capitano, quella che mostra a tutti l’uomo di riferimento in campo, il leader della squadra, il simbolo di quella maglia. Francesca Vitale ha una fascia al braccio, il numero 5 in bella mostra, un sorriso che spiazza e lo sguardo fiero, deciso a difendere i colori che indossa dal centro della difesa: il rosso e il nero del Football Milan Ladies. Francesca si avvicina al calcio seguendo le orme del fratello e per essere sicura di non sbagliare indossa pure i suoi vecchi scarpini da calcio.
Questa classe 1992 si fa notare fin da subito con la sua sicurezza e determinazione, a 15 anni indossa già la maglia rossonera, a 16 quella dell’Under19 che vince l’Europeo in Francia, e non solo sa tenere compatto il suo reparto, ma sa anche come far male a quello avversario mettendo a referto diversi sigilli importanti. La grinta e la voglia di non accontentarsi portano Francesca ad alzare ancora l’asticella e nel 2015 si spalancano le porte della Women’s Premier Soccer League (lega indipendente rispetto alla National e una delle più grandi al mondo) a Seattle, nel FC Tacoma 253. Un’esperienza che l’ha vista crescere come calciatrice e come persona, dandole quel qualcosa in più, una mentalità ancora più competitiva e determinata per fare la differenza una volta deciso di tornare a casa. Al termine della stagione 2014-2015 Francesca indossa di nuovo i colori rossoneri con il Milan Ladies che nel frattempo è risalito in serie B.
Dopo i primi 6 anni insieme riparte dalle alle origini della sua carriera. Tutto troppo perfetto? Come sappiamo nessuno è perfetto e da milanisti è difficile pensare che per due stagioni, subito dopo la prima esperienza rossonera, Francesca ha vestito la maglia dell’Inter, ma anche in questo dimostra di essere una vera leader. “Ho un buon ricordo di entrambi i team – le sue parole in un’intervista di qualche anno fa – Le 2 stagioni giocate con l’Inter le considero diverse, ma comunque belle. Con entrambe le società ho vissuto anche la Serie A e adesso la voglia di tornare in massima serie è tanta”. Il rispetto per le avversarie e le belle parole che ha sempre speso parlando del suo passato in nerazzurro sono infatti solo un altro punto a favore del Capitano. Verrebbe da dire: “O Capitano! Mio Capitano!”, magari anche senza salire sui banchi, se però si salisse in serie A.