La stagione 2000/01 non passerà, di certo, alla storia come un’annata esaltante per i colori rossoneri. Il cambio di allenatore in corsa e il sesto posto finale sono, infatti, emblematici delle difficoltà vissute dalla squadra all’inizio del nuovo millennio.
Eppure, in quello stesso periodo, la formazione Primavera guidata da Mauro Tassotti riesce a bissare il successo del 1999 al Torneo di Viareggio, lanciando ben quattro calciatori delle giovanili rossonere in Serie A. Di questi, solo uno è, tuttavia, riuscito a indossare la maglia della prima squadra, ossia Luca Antonini.
Il terzino milanese, dopo sette stagione passate girovagando per l’Italia tra Prato, Ancona, Sampdoria, Modena, Pescara, Arezzo, Siena ed Empoli, ha, infatti, ricevuto la chiamata da parte del club che lo ha cresciuto e che ha deciso, finalmente, di puntare su di lui. Nei cinque anni passati all’ombra della Madonnina, pur non sfoggiando mai prestazioni qualitativamente eccelse, Antonini riesce comunque a divenire un titolare fisso, giocando ben 111 partite in rossonero condite da un gol (alla Juventus) e due trofei nazionali (1 Scudetto e 1 Supercoppa Italiana).
Chiusa l’esperienza milanista, Luca passa al Genoa, dove riesce ad ambientarsi facilmente, esaltandosi con un gol all’esordio nel derby contro la (sua ex) Sampdoria. Dopo 93 presenze e 3 rete in rossublu, l’ex numero 77 rossonero si trasferisce ad Ascoli e Livorno, salvo, poi, chiudere la carriera al Prato, dove oggi ricopre il ruolo di dirigente nel settore giovanile del club.