La Cina è pronta a uscire dalle secche di una crescita scivolata ai minimi degli ultimi 26 anni: l’economia ha avuto “un rimbalzo quest’anno con il Pil salito al 6,9% nella prima metà e potrebbe raggiungere il 7% nella seconda metà“, ha affermato il governatore della Banca centrale cinese (Pboc) Zhou Xiaochuan
“I consumi domestici sono la chiave primaria per la crescita che hanno visto le vendite su beni di consumo aumentare del 10,4% su base annua”, ha spiegato Xiaochuan. E sarebbe più del “circa 6,5% e oltre” annunciato a marzo dal governo di Pechino e il 6,8% ritoccato al rialzo pochi giorni fa dal Fmi rimarcando però la crescita come frutto di ulteriore debito che potrebbe celare rischi.
Zhou ha segnalato le criticità: il debito “troppo alto” delle compagnie cinesi tale da rendere necessaria la stretta alla leva finanziaria e il rafforzamento dela stabilità, mentre le riforme fiscali devono impedire l’indebitamento dei governi locali. Il debito societario include i prestiti dei veicoli finanziari di questi ultimi: “ripulito”, il debito scenderebbe al 120/130% del Pil dal 160%, con quello del governo al 70% contro il 36%.