Che fosse un leader nato lo si vedeva già dal terreno di gioco, ma George Weah, ex beniamino del popolo rossonero, vuole, ora, mettere al servizio della propria nazione, la Liberia (falcidiata da numerose guerre), questa sua forte personalità. Non si tratta, invero, della prima esperienza politica per l’ex pallone d’oro, che, nel 2004, due anni dopo aver appeso le scarpette al chiodo, si era già candidato, senza successo, alle presidenziali del proprio paese, salvo poi, nel 2014, essere eletto senatore, battendo Robert Sirleaf figlio della presidente Ellen Johnson-Sirleaf.
ll due volte campione d’Italia con il Milan dovrà dimostrare di essere, in veste di politico, all’altezza del suo talento da calciatore.