La partita di domenica scorsa contro la Roma ha dato la riprova di quanto era, già a tutti, evidente dalle prime dodici gare ufficiali: Leonardo Bonucci è in piena crisi. Proprio lui, che, solo qualche mese addietro, è stato insignito, davanti un bagno di folla, dei gradi di leader maximo dello spogliatoio rossonero, si è scoperto essere, invece, l’anello debole della squadra, divenendo ben presto bersaglio di critiche e facili ironie.
Come riporta analiticamente l’odierna edizione della Gazzetta dello Sport, impietoso è il confronto numerico tra le sette stagioni trascorse alla Juventus e quella in corso al Milan. Innanzitutto, la media voto è sensibilmente scesa: da una piena sufficienza in bianconero (6,04) si è passati a un 5,64 nella stagione attuale. Ma non è tutto. Si sono abbassate (e notevolmente) anche: la media intercetti (1,92 all’obra della Mole, 1,43 oggi), la media contrasti vinti (solo 0,71 al Milan, a fronte dell’1 pieno a Torino) e la media duelli vinti (2,86 sulle sponde del Naviglio, mentre nelle 7 stagioni bianconere si aggirava intorno ai 3,47). Il dato che, però, appare più eclatante, data la veste di regista basso che gli è, da sempre, riconosciuta, è quello relativo alla media di lanci positivi. Se alla Juve ne andava a segno lo 0,58, al Milan si è addiritrura a un imbarazzante 0,14, che non fa di certo onore a un calciatore delle sue doti tecniche e del suo valore di mercato.