Vecchi e nuovi: due opposti che, difficilmente, si attraggono. Il Milan di Montella ne sa qualcosa. Domenica contro la Roma i 9/11 della formazione iniziale registrava nuovi acquisti. Da Borini, impiegato nel ruolo che per caratteristiche doveva essere di Abate o di Calabria, a Calhanoglu, fino a Kalinic e André Silva. Del vecchio Milan è rimasto ben poco, quel Milan che l’anno scorso aveva conquistato la qualificazione in Europa League e la storia Supercoppa di Doha contro la Juventus.
I problemi del nuovo Milan sono diversi: ma uno di questi è proprio lo scarso feeling, almeno per il momento, tra il gruppo storico, capitanato da Montolivo, Bonaventura e Abate e i nuovi. Basti pensare a quanta voglia ci metta Bonaventura ad entrare in campo nelle ultime apparizione: pochissima. Moduli, interpreti e schemi: niente di tutto questo, il problema è interno e va risolto al più presto.
La sosta capita al momento giusto per cercare una svolta. I numeri sono da brivido: il Milan di Montella l’anno scorso aveva addirittura un punto in più e giocava sicuramente meglio. I soli 4 gol segnati su azione in 7 partite è un altro dato che deve far riflettere. Benedetta sosta.