Gazzetta.it, Ferrero: “Milan, ti batto 2-1. Montella ? Impossibile parlarne male. Miha? Lo amo. E sui cinesi… “

Intervistato da gazzetta.it, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha parlato così:

Sampdoria-Milan, pronostici“I pronostici portano un po’ sfiga (ride, ndr), ma non mi piace la cautela: finisce 2-1 per noi. Quest’anno possiamo divertirci…”.

Su Montella: “Gli voglio molto bene, è un ragazzo d’oro. Per prenderlo, passai una settimana cercando di convincere i Della Valle, persone eccezionali, a togliere quella famosa clausola. Arrivare a Montella fu per me la realizzazione di un sogno perché in quel momento la Sampdoria non stava passando un bel periodo e io ero all’inizio della mia carriera nel calcio. Per me è impossibile parlar male di Vincenzo”.
Cosa non funzionò: “In questi casi si dice sia un po’ di tutti, ma me la assumo e non mi nascondo: la colpa fu mia, sono io la persona a capo del club”.
 
Il Milan di nuovo grande con Montella“Questo è un po’ soggettivo. Gli allenatori li fanno i giocatori, i giocatori li fanno i presidenti…”.
Su Mihajilovic“Lo amo, è eccezionale. Sinisa è simile a me, ‘pane al pane e vino al vino’. Andò al Milan perché la Sampdoria gli andava un po’ stretta. Lui e Montella sono un po’ come il diavolo e l’acqua santa”.
Sui gruppi cinesi“Ma chi sono? Per me non esistono, potevano pure restare in Cina. Il nostro calcio dovrebbe rimanere nelle mani dei presidenti italiani. Se i cinesi arrivassero a Genova con tanti soldi non venderei mai la Sampdoria. Quando cediamo agli stranieri abbandoniamo un pezzo della nostra storia”.
Moratti e Berlusconi hanno venduto“Io sono un fan del Cavaliere, secondo me si riprenderebbe il Milan domattina. E Moratti lo amo, ho anche preso quattro mesi di squalifica per aver chiamato Thohir ‘filippino’. Ma non m’importa tanto sono il presidente più squalificato d’Italia, perché dico sempre la verità”.
Su Cassano“Persona fantastica e grandissimo talento, anche se è prigioniero di se stesso. Il suo problema è uno solo: è cresciuto mandando a quel paese tutti quanti. E alla fine si creano delle etichette, a volte esagerate. Gli ho anche proposto di rimanere vicino a me, perché sa tutto di calcio. Ma lui è un sanguigno, non potrei dirgli nulla perché si offenderebbe subito”.
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