Fabio Borini, nel corso dell’intervista rilasciata a Forza Milan, ha parlato del momento nel quale ha capito di poter diventare un giocatore professionista: “Quando ho capito che il calcio sarebbe diventata la mia professione? Quando sono andato al Chelsea, perché ho dovuto lasciare la famiglia e gli studi. La scuola che frequentavo non esisteva in Inghilterra, quindi, non potevo continuare. Ho quindi capito che la mia vita sarebbe cambiata. Le difficoltà iniziali? Dopo tre mesi, ho avuto la crisi che mi avevano anticipato i dirigenti del Chelsea. Avevo la malinconia, la nostalgia di casa aveva preso il sopravvento, ma i miei genitori mi hanno spinto a continuare e mi hanno aiutato a fare la scelta giusta“.