È dato incontrovertibile che l’acquisto di Bonucci rappresenta il punto di svolta del mercato estivo rossonero, non solo e non tanto per il valore simbolico che esso riveste, ma, anche e soprattutto, per la rivoluzione tattica che potrebbe (o avrebbe potuto) comportare. Non è un mistero, infatti, che mister Montella prediliga il 3-5-2 (già adottato a Firenze) e l’acquisto del centrale viterbese – da affiancare a Musacchio e Romagnoli – pare rispondere, proprio, alla sua volontà di cambiare l’assetto di gioco della squadra rossonera.
Le intenzioni del tecnico campano cozzano, tuttavia, con le condizioni fisiche non certo ottimali di Romagnoli (uno dei tre pilastri della difesa rossonera), che, sin dalla scorsa stagione, è fermo ai bo a causa di un problema al menisco che gli ha impedito di svolgere la preparazione, dovendo, invece, alternare sedute di fisioterapia a lavoro differenziato.
Ecco, allora, che Montella, accantonata (almeno momentaneamente) l’idea del 3-5-2, è “costretto” a puntare, nuovamente, sul quel 4-3-3 che l’anno scorso ha consentito ai rossoneri di centrare la, tanto agognata, qualificazione ai preliminari di Europa League. Modulo, quest’ultimo, che, inevitabilmente, esalta il ruolo delle ali e, in particolare, di Suso e Calhanoglu.
Il primo è una certezza. Assoluto trascinatore della scorsa stagione, è in grado di garantire qualità (tanta!) e quantità. Dà velocità alla manovra, consentendo rapide transizioni in contropiede, sforna assist a profusione e (si) concede qualche goal di pregevole fattura. Alla distanza, data anche l’esile struttura fisica, patisce un lieve calo di rendimento, ma nei momenti decisivi della stagione è sempre risultato l’uomo in più per i rossoneri. Se, poi, iniziasse anche a usare il piede debole, diverrebbe davvero immancabile.
Il turco, invece, è un jolly. Dotato, anch’egli, di grandi qualità tecniche, innalza il tasso di pericolosità dai calci piazzati con le sue capacità balistiche, che incantano, da anni, il popolo del web. A questa grande facilità di tiro abbina, inotre, una certa duttilità tattica che ne consente l’utilizzo sia come mezz’ala che come esterno nei tre d’attacco. Salta agilmente l’uomo e, nonostante il ritardo di condizione, ha già dato mostra di qualche colpo di classe nel corso della pre-season.
In attesa, allora, di poter sperimentare la tanto attesa e discussa difesa a 3, il nuovo Milan corre, ancora una volta, sulle proprie ali e chissà che il loro rendimento non faccia ricredere, anche, mister Montella sulla necessità di un cambio di modulo per il raggiungimento dell’obiettivo Champions.