Il governo cinese sta bloccando i finanziamenti a molti suoi gruppi che hanno fatto acquisizioni all’estero. L’ultimo caso è quello della conglomerata Hna, proprietaria di una quota importante di Deutsche Bank e degli hotel Hilton, che ha visto tagliati i prestiti in Cina: colpa di strategie poco chiare e di un assetto azionario dove non sono visibili gli azionisti. Ma è un po’ tutto il mondo delle imprese cinesi, come degli investitori, che è sotto esame: il colosso Wanda, che ha comprato la Infront, si trova nella stessa situazione. E anche Suning, proprietario dell’Inter, ha avuto un richiamo dalle autorità cinesi per essere più oculato negli investimenti. Come se non bastasse in Europa e negli Usa le autorità di controllo hanno alzato l’attività di intelligence sulla provenienza dei capitali cinesi: negli Stati Uniti sono state bloccate centinaia di acquisizioni cinesi. L’evento più clamoroso è stato il congelamento dell’acquisizione, proprio da parte di Hna, della società di hedge fund del finanziare Scaramucci, entrato da poco nel team di Donald Trump alla Casa Bianca.
Se questo è lo scenario economico, i riflettori sono anche su Yonghong Li, che ha acquistato il Milan. I controlli delle autorità cinesi sono puntati sui finanziamenti ricevuti da parte di banche cinesi, come appunto Huarong. Facile pensare che in Cina sarà più difficile ottenere finanziamenti, non solo per Yonghong Li ma per tutti. Ma, in ambienti finanziari vicini all’imprenditore, si fa notare un dettaglio: Yonghong Li avrebbe passaporto di Hong Kong, cioè di coloro che lo sono riusciti ad ottenere prima del trasferimento dal Regno Unito alla Cina il primo luglio 1997. Questo gli consentirebbe di dribblare, in parte, le restrizioni e di ottenere finanziamenti in aree off-shore.
fonte: carlofesta.blog.ilsole24ore.com