Il rapporto tra Leonardo Bonucci e Alberto Ferrarini nasce 9 anni fa, quando il neo difensore rossonero militava nel Treviso. Bonucci sedeva spesso in panchina ma Ferrarini, suo “motivatore”, gli promise di fronte 30 ragazzi l’esordio in nazionale e la fascia da capitano.
“Bonucci è un soldato“, dichiara Ferrarini a La Gazzetta dello Sport. “I veri guerrieri si migliorano quando le cose vanno bene. Leo ha un’occasione irripetibile per farlo, deve pensare solo a quello e per quanto mi riguarda non ha ancora fatto nulla. Per lui, il 19 è il numero perfetto per la sua maglia; lo usa fin dai tempi del Bari“. Sull’addio alla Juventus: “Tra Leo e la Juve si era rotto qualcosa, non c’erano più le condizioni per continuare. La Juve ha dato molto a Leo e viceversa“. Sui motivi che hanno spinto Bonucci a cambiare maglia, Ferrarini conferma: “Non giudico il rapporto tra Leo e Allegri. Il trasferimento al Milan rappresenta un’opportunità irripetibile per Leo: ha ritrovato stima e calore ed ha ancora più fame di vittorie. Il procuratore Lucci è stato bravo a farlo capire alle parti interessate. Leo era carico per la finale di Champions, senza un lavoro specifico il fardello della sconfitta può condizionare il futuro“.
Ferrarini si sofferma su cosa rappresenta il passaggio al Milan: “Il cambiamento è un punto di forza quando non è un azzardo. Il Milan è la squadra perfetta per un leader come Leo. Porterà nello spogliatoio positività e spirito guerriero, contagerà i compagni. Montella ha spinto molto per far arrivare Bonucci e sa bene che insieme possono far tornare grande il Milan.” Ferrarini ha il Milan nel destino: “Seguo Zapata da pochi mesi; prima del derby avevo chiesto una sua maglia in regalo, ero sicuro che avrebbe segnato. Stavo a San Siro e a fine partita lo aspetto, dopo un’ora mi chiama e dice, ridendo, che il presidente Li ha voluto la sua maglia. Spero resti al Milan, con Bonucci a fianco può solo migliorare“.