L’ex centrocampista, e neo allenatore della Primavera, del Milan Gennaro Gattuso ha rilasciato una lunga intervista ad AngryMan TV parlando del suo rapporto coi colori rossoneri: “Ero quello che non mollava mai, doveva tenere alto il morale. In questo mi trovavo bene, mi piaceva caricare i miei compagni prima delle partite. Il Milan non è dei giocatori, bensì dei tifosi, coloro che rappresentano la storia, la gloria della società. Il mio era un gruppo straordinario, oggi i giovani tengono meno al senso d’appartenenza. Manca un po’ di rispetto per l’ambiente. Non esiste un nuovo Gattuso? Non è quello il problema, all’epoca attorno a me c’era uno spogliatoio di campioni e di uomini veri. La scelta di allenare la Primavera? Ho scelto di ripartire dal basso, credo sia la soluzione migliore per me. E’ ovvio che un giorno punterò ad allenare la squadra per cui ho tifato per tanti anni. Il percorso da allenatore è lungo, ma mi auguro di avere questa possibilità. I miei vecchi compagni? Ibrahimovic è un campione, ma mette sotto pressione i compagni perché vogliono che tutti giochino come lui. Kakà dicevano fosse lento, ma già dai primi allenamenti mi accorsi che era tutt’altro. Maldini il più forte di tutti. Ancelotti un grande, era come un papà. Quando perdevamo pensavo di dover ribaltare il risultato solo per rispetto nei suoi confronti”