L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport in edicola oggi pubblica il reportage di Gigio. Pompei, Castellamare, Scafari: qui Gigio Donnarumma è di casa, nel vero senso della parola, e qui ha di sicuro più difensori che detrattori. La villetta dei Donnarumma a Pompei è quasi un ‘santuario’ per la calca di gente che va a salutare il portiere dell’Under 21 ogni volta che torna dove è nato. Adesso ci sono i genitori di Gigio, gli affabili Alfonso e Marinella, che preferiscono da sempre, e a maggior ragione adesso, mantenere un profilo basso.
Da quando si è sposata, è andata via da casa Donnarumma anche Nunzia, la sorella di Gigio e di Antonio, il cui marito Carmine sta subendo continue minacce dopo un post, prontamente cancellato proprio per volere di Gigio, che accusava i dirigenti del Milan. Carmine ha avuto una reazione istintiva della quale si è pentito ma non riesce proprio digerire gli insulti che sta ricevendo Gigio, dopo averlo visto crescere con una sola passione: il Milan. Addirittura la pasticceria di Carmine sta ricevendo recensioni negative sui siti specializzati perché in qualche modo ‘riconducibile’ a Donnarumma, eppure la famiglia Poletti è specializzata nei dolci da quattro generazioni. Adesso sta assaggiando l’amore dei social ma soprattutto riceve di continuo telefonate minatorie, anche alle cinque del mattino, quando ogni giorno Carmine alza la saracinesca della sua attività.
“Gigio ama il Milan sin da piccolo si limita a dire il cognato di Donnarumma, magari le cose si ricomporranno. Di sicuro, stento ad immaginarlo con un’altra maglia. Comunque, lui merita il meglio perché è un ragazzo eccezionale”. Su questo sono d’accordo tutti quelli che lo conoscono. Alessandro Pacifico, anche lui portiere in gioventù e che ora gestisce la “Scuola Calcio Numeri Uno” è uno dei più cari amici di Gigio. Neppure lui sapeva della scelta di non rinnovare con il Milan: “Di sicuro, l’avrà presa a malincuore, e avrà anche messo in conto determinate reazioni. Certo, adesso sarà più difficile andare in giro quando tornerà a casa perché qui molti sono tifosi rossoneri e potrebbero essere “avvelenati” con lui”.
Comunque Gigio, anche quando c’è, si vede poco a Castellammare: fugge verso il bar Wembley, in piazzetta a Vico Equense, o si dirige sul lungomare di Salerno in compagnia della fidanzata Alessia che invece è di Gragnano. Tutto in quei pochi chilometri, dove tutti si chiedono: “Come è possibile che voglia dire addio al Milan?”
Un interrogativo cui non riesce a rispondere neppure Ciro Amore, presidente del Club Napoli, la prima e unica scuola calcio di Donnarumma nella quale lo ha cresciuto il guru dei portieri Ernesto Ferraro: “Gigio è un ‘patuto’ del Milan dice in dialetto per rendere ancora meglio quanto il ragazzo sia legato ai colori rossoneri, quando era piccolo lui giocava con la maglia del Milan e i compagni con quella della nostra scuola calcio. Logico che l’abbia baciata, la ama da sempre. Io guadagnerei qualcosina se Gigio venisse ceduto al Real (come premio di formazione), però vorrei che rimanesse nel club per cui tifa. Se proprio dovesse andar via, meglio a Madrid che in Italia”.
Non è d’accordo il sindaco di Castellammare, Antonio Pannullo, che vorrebbe Gigio nel Napoli: “È l’unico portiere che preferirei a Reina. Scherzi a parte, per la nostra comunità lui resta un motivo di vanto. Quando gli abbiamo consegnato un premio è venuto a ritirarlo a tarda ora, di ritorno da una trasferta, pur di rispettare l’impegno che aveva preso.” Ecco, per gli stabiesi Donnarumma è uno che mantiene gli impegni: non certo Dollarumma