Grazie ai suoi miracoli nella finale valida per il terzo posto al Mondiale U-20, Alessandro Plizzari ha regalato alla formazione azzurra un podio storico, mai ottenuto nella storia della federazione.
Il giovane portiere della Primavera del Milan ha confessato a La Gazzetta dello Sport le sue sensazioni e i suoi progetti: “Di questo mese al Mondiale mi resta la crescita come uomo e come persona. Ho imparato che servono concentrazione e carisma, serve un uomo sia in campo sia fuori, con l’umiltà e il resto“, confessa Plizzari. “Prima vedevo il calcio come un gioco, ora è…qualcosa per un uomo. Ho 17 anni, magari non sono ancora uomo ma lo sto diventando. Voglio arrivarci con i tempi giusti, con serietà“.
“Non ho idee per il futuro, non voglio parlarne. Per me la cosa giusta è solo allenarmi con continuità“. Sui rigori parati, Plizzari ammette: “Con Mareggini e Bordin, il preparatore dei portieri e il video-analista, avevo studiato. E’ stato bellissimo. Mi sento diverso, più felice“.