Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
Oggi è l’ultimo giorno di scuola e per tale motivo non c’è occasione migliore per tirare le somme della stagione del Milan, impegnato tra qualche ora nell’ultima partita dell’anno, fortunatamente ininfluente in quanto l’obiettivo stagionale è stato già matematicamente raggiunto esattamente una settimana fa con la vittoria di San Siro contro il Bologna. A conti fatti, il Milan termina la stagione 2016/2017 con un sesto posto in campionato e soprattutto con un nuovo trofeo in bacheca, quella Supercoppa Italiana vinta dominando a Doha contro una Juventus a cui in terra araba i rossoneri avevano fatto perdere la qualifica di schiacciasassi. Per quanto detto, dunque, non si può che dare un voto assolutamente positivo all’annata di Montella e dei suoi ragazzi, meritevoli di un 7 pieno in pagella.
Certo, la stagione sarebbe potuta essere perfetta se il Milan avesse conquistato l’accesso all’Europa League direttamente nella sua fase a gironi, evitando la scocciatura del doppio turno preliminare tra luglio ed agosto. Obiettivamente, ai nastri di partenza la formazione di Montella poteva essere accreditata del quinto posto e lo straordinario girone d’andata aveva fatto sperare tutti i tifosi in un campionato d’altissima classifica. Nel girone di ritorno, purtroppo, il fisiologico calo di rendimento di una rosa non attrezzata per tenere quei ritmi, sommato all’infortunio che ci ha privati di un giocatore imprescindibile qual è Jack Bonaventura, ha fatto sì che si “tagliasse il traguardo” dietro Lazio ed Atalanta, non certo superiori sulla carta ai rossoneri, ma autrici di una stagione in cui tutto è girato loro nel verso giusto. Poco male, perchè in fin dei conti Montella ha portato il Milan a raggiungere gli obiettivi concretamente perseguibili da questa squadra, che ora va rinforzata per essere protagonista in Italia ed Oltralpe.
Dunque, tutto tranquillo dalle parti di Milanello? Non proprio, perchè ad agitare un finale di stagione altrimenti rose e fiori (da quando il Milan non faceva mercato a maggio?) c’è la rogna del rinnovo di Gigio Donnarumma. Dopo settimane in cui dalle parti di Via Aldo Rossi si è cercato di tenere un low profile sulla vicenda, la società rossonera, per bocca del tecnico, ha chiesto al portierone campano di assumersi le proprie responsabilità, e cominciare a dire con chiarezza cosa vuole farne del proprio futuro. Immediata o quasi la risposta di Mino Raiola, che ieri ha consigliato a Montella “di andare in vacanza tranquillo, perchè c’è tempo per discutere del rinnovo di Donnarumma“. Parlando con franchezza, chi scrive non crede nemmeno lontanamente all’ipotesi che Gigio – in caso di mancato rinnovo – possa essere relegato a trascorrere un anno da terzo portiere in attesa di partire a parametro zero tra dodici mesi. Le parti in causa sanno bene che quest’evenienza sarebbe deleteria per chiunque ed è perciò che il liet motiv che deve accompagnare Raiola, Donnarumma e il Milan da qui in avanti è assolutamente il buon senso. Ma una cosa è giusta che Gigio la sappia: “A fine carriera è meglio essere diventati una bandiera del Milan che ritrovarsi con qualche milione in più sul conto corrente“. A proposito: Rino, che bello che sei tornato!