La qualificazione ai preliminari di Europa League, con una giornata di anticipo, chiude virtualmente la stagione 2016-2017. Il Milan ha raggiunto l’obiettivo minimo che si era prefissato ad inizio stagione, mentre la vittoria della Supercoppa Italiana a dicembre contro la Juventus, impreziosisce ancor di piĆ¹ il lavoro di Vincenzo Montella. Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, perĆ², sono da tempo a lavoro per architettare la prossima stagione. Le visite mediche svolte questa mattina da Mateo Musacchio rendono l’idea di come la testa e la programmazione sia giĆ rivolta al futuro e questo sesto posto, conquistato ufficialmente ieri, sia giĆ da mettere alle spalle. Il Milan che verrĆ sarĆ rinforzato massicciamente e molti interpreti di queste ultime stagioni non ci saranno piĆ¹.
Carlos Bacca ĆØ senza dubbio uno di questi. La sua ultima partita a San Siro ĆØ stata in linea con l’intera stagione opaca e in ombra. Fischiato da gran parte del pubblico anche ieri ĆØ stato sostituito dal tecnico Montella che al 57′ ha deciso di avvicendarlo con Honda. L’immagine simbolo del suo imminente addio ĆØ la festa di fine partita. Durante il giro di campo e i festeggiamenti per l’obiettivo raggiunto, infatti, il colombiano ĆØ stato uno dei pochi a non prenderne parte e a restare negli spogliatoi. Un segno inequivocabile che la sua esperienza in rossonero sia arrivata al capolinea. Bacca non ĆØ mai entrato in sintonia con il popolo rossonero e non si ĆØ mai distinto per impegno, abnegazione ed attaccamento alla maglia. Tutte qualitĆ che i tifosi rossoneri apprezzano tantissimo e che non hanno rivisto in lui.
Eppure, i numeri del bomber colombiano non sono poi cosƬ male. 31 reti in 67 partite disputate in Serie A con la maglia rossonera sono un bottino di tutto rispetto e lo vedono tra gli attaccanti rossoneri piĆ¹ prolifici dell’ultimo decennio. Numeri che hanno ancora maggior peso se si pensa che Bacca ha realizzato queste reti in due stagioni in cui Milan di certo non brillava particolarmente per qualitĆ tecniche da centrocampo in su. Spesso, perĆ², i numeri lasciano il tempo che trovano e in questa stagione l’ex bomber del Siviglia raramente ĆØ riuscito ad essere decisivo. Spesso avulso all’intera manovra della squadra, ha offerto prove quasi sempre insufficienti quando non riusciva ad entrare nel tabellino dei marcatori. Lo scarso dialogo con i compagni e il poco attaccamento alla maglia avvalorano la tesi di chi di certo non lo rimpiangerĆ .