Era arrivato come il grande colpo estivo della sessione 2015. Era arrivato come il grande attaccante che poteva emulare mostri sacri come Schevchenko o Inzaghi, solo per citarne alcuni. Era arrivato da stella, dopo aver trascinato il Siviglia a suon di gol alla vittoria dell’Europa League. Carlos Bacca è il protagonista di questa storia, il quale domenica, contro il Bologna, potrebbe giocare la sua ultima partita in rossonero a San Siro. Vincenzo Montella non ha lasciato molti indizi riguardo al suo impiego contro gli emiliani, ma un po’ per necessità e un po’ per la ricorrenza particolare, potrebbe decidere di schierare di nuovo il colombiano dal primo minuto. L’indecisione riguarda anche il modulo, non ancora deciso dal tecnico napoletano.
Per Bacca sembra quindi essere arrivata al capolinea una storia che non è mai decollata come lui stesso e tutti i tifosi rossoneri si sarebbero aspettati. A Siviglia il gol non è mai mancato, ma a Milano l’impatto con la rete non è stato lo stesso. Il primo anno con 20 gol totali ha fatto il suo dovere. Quest’anno, invece, la stagione è stata più travagliata del previsto. E’ stato messo in discussione e a lui, in alcune partite, è stato preferito il debuttante Lapadula. Proprio con Lapadula, domenica, potrebbe formare una coppia inedita, alla ricerca della prima vittoria cinese. Ciò che si può imputare a Carlos Bacca è la scarsa partecipazione alla manovra di squadra. In area di rigore risulta essere presente e decisivo, ma il Milan là davanti ha bisogno di un attaccante presente nelle varie fasi di gioco. Un attaccante in grado di tenere la squadra alta, di farla giocare e di essere letale in area di rigore. La certezza che sia l’ultima o meno di Bacca col Milan non si ha, ma la certezza che si ha bisogno di un centravanti vero c’è.