Nella giornata di ieri il Milan sembra aver chiuso definitivamente, sbaragliando così la concorrenza, per il centrocampista dell’Atalanta Franck Kessié. La nuova dirigenza rossonera dovrebbe aver chiuso per il forte centrocampista ivoriano per una cifra che si attesta intorno ai 28 milioni di euro ed un contratto valido per cinque anni a 2.5 milioni di euro a stagione. La stessa cifra sul costo del cartellino era stata offerta dalla Roma, ma il Milan ha avuto la meglio forte della preferenza del ragazzo e di un’offerta sullo stipendio leggermente più alta, i capitolini si erano fermati a 2 milioni di euro a stagione. La nuova dirigenza rossonera chiude quindi per un colpo importante sia per il presente che per il futuro della squadra, con uno dei profili più interessanti nell’intero panorama del campionato di calcio di Serie A.
Corsa, resistenza, fisicità: l’impatto di Kessié sulla Serie A, dal punto di vista atletico, è stato impressionante. Uomo-ovunque del centrocampo nerazzurro, sa essere efficace in entrambe le fasi, anche se resta prettamente un centrocampista difensivo. La facilità con la quale ha trovato la porta in questa sua prima stagione rischia forse di fuorviare l’impressione generale sul giocatore, che nasce difensore centrale (posizione occupata anche in alcune partite con la Primavera dell’Atalanta) ma che ha trovato la sua dimensione ideale in mediana. Colpisce per personalità e sicurezza, anche nella gestione del pallone: non a caso ha debuttato con la Nazionale maggiore a soli 17 anni e oggi, dopo l’exploit di Cesena e l’ottima partenza con la Dea, è stabilmente nel gruppo della Nazionale maggiore con la quale ha disputato anche l’ultima Coppa d’Africa.
Manifestazione che ha un po’ limitato la continuità di rendimento del calciatore ivoriano che ha disputato sei gol totali in questa stagione di Serie A. Kessié per larghi tratti della stagione è anche stato rigorista e questo fa capire molto sulle sue capacità anche tecniche e balistiche. Dotato anche di un tiro potente e preciso, Kessié è nato in Costa d’Avorio il 19 dicembre 1996. Ha vissuto gli anni della guerra civile in patria e si è sempre aggrappato al sogno di diventare un calciatore professionista per uscire dai quei momenti terribili. Nasce difensore e si ispira a Yaya Touré. Dopo essere esploso nel Campionato Africano del 2013, dove vince il premio come miglior giocatore, guida con il numero dieci da capitano, sempre nello stesso anno, la sua nazionale nel Mondiale Under 17. Da quel momento strega gli osservatori dell’Atalanta che lo portano in Italia nel gennaio 2015. Mezza stagione nella Primavera bergamasca e poi una intera, quella scorsa, in Serie B con il Cesena dove si afferma definitivamente davanti alla difesa e colleziona 4 gol in 36 presenze. Ora è tempo di Milan, ma speriamo che per Kessié sia solo il punto di partenza.