Al Milan, poi al Parma, poi al Genoa, poi al Milan e adesso al Chievo. Una carriera in “prestito” per Alberto Paloschi, cominciata da poco ma con buone, buonissime speranze che possa presto diventare vincente e rossonera. Come il suo cuore, che batte da sempre per il Milan, inseguendo (e sentendo) il suo mito Inzaghi. “Sento spesso Pippo e ho provato, provo e proverò sempre a seguire i suoi consigli. Dentro e fuori dal campo, lui è il mio idolo, una grande persona. Inzaghi per me è un maestro – ha dichiarato Paloschi a Sportmediaset –, continuerò a studiarlo da vicino per assomigliarli il più possibile, ha segnato più di 300 reti in Serie A e ha una carriera vincente alle spalle. Diventare come lui sarebbe davvero un sogno“.
Inzaghi come esempio per i più piccoli, come Alberto. Due punti di arrivo, Pippo e il Milan, che Paloschino sa di poter raggiungere con il duro ma costante lavoro (spesso nell’ombra) in altre squadre, comunque in Serie A: “Adesso sono al Chievo e mi trovo benissimo – ha ammesso il “predestinato” -, sento di essere in una vera famiglia dove si vedono spesso sorrisi e poche tensioni. Sento di essere a casa mia, è come se fossi tornato ai tempi delle giovanili. Gioco spesso e ho la fiducia del mister Di Carlo che è fondamentale, lui crede in me e per un giovane questo è quello che conta. In squadra ho anche la fortuna di poter imparare da uno come Pellissier, per me un riferimento, lo osservo da vicino cercando di imparare qualcosa dal suo quotidiano. Sergio è una grande persona, prima che un grande giocatore“.
Umile ma coraggioso: la ricetta di Paloschi per diventare (ed è sulla buona strada) un talento nel calcio che conta. “Sono i continuo miglioramento e questo è solo il punto di partenza della mia carriera – ha continuato Alberto -, in Italia non è mai facile emergere, soprattutto per un giovane e credo che nel nostro campionato si abbia troppa paura di lanciare un ragazzo nella mischia. In Europa succede il contrario. Ancelotti? Mi ha fatto esordire e lo ricorderò sempre, ha speso parole molte belle su di me che mi hanno riempito di orgoglio. In Serie A ci sono dei difensori bravissimi, a me ha impressionato Ranocchia ma anche Acerbi, mio compagno di squadra. Ho voglia di crescere“.
Con in testa (e nei piedi) il Milan. Sempre: “Quel gol contro il Siena per me ha rappresentato qualcosa di più che un sogno – ha concluso Paloschi –, una gioia che nemmeno da bambino immaginavo potesse essere così forte. Esordire in Serie A con il Milan e segnare dopo pochi secondi è pazzesco, quando ho visto il pallone entrare non ho capito più nulla. Adesso il mio obiettivo è quello di arrivare in doppia cifra, sarebbe bellissimo. E in futuro, ovviamente, spero davvero di poter tornare e vincere in rossonero“.