C’è poco da discutere: per un attaccante il gol è l’accessorio principale. Se non c’è, il resto conta, ma conta poco. E Lapadula ha fallito la chiamata Genoa, tappa cruciale della sua stagione, arrivata in un momento in cui i suoi minuti nelle gambe diminuiscono mentre aumentano i gol del compagno-rivale Bacca.
La gara di Lapadula è stata sicuramente sufficiente, il suo spirito di lottatore è venuto fuori ancora una volta, così come la sua utilità: l’assist per Mati Fernandez è una perla d’oro per il Milan, dal valore di 3 punti pesantissimi.
Facendo i conti, però, non torna proprio tutto come dovrebbe. La prestazione di Lapadula è sufficiente se presa singolarmente, ma insufficiente se inserita nel contesto in cui è avvenuta. L’ex Pescara avrebbe dovuto minare le certezze di Montella e le sue gerarchie, cosa che un assist non ha la forza di fare.
Dalla sua parte, ovviamente, c’è l’attenuante delle poche chance avute da titolare in questa stagione, e in generale in quest’ultimo periodo. Ma l’opportunità che il destino e la squalifica del colombiano gli hanno offerto, non l’ha sfruttata come avrebbe potuto.
Ci sono pochi dubbi: già dalla prossima gara, Bacca tornerà in prima linea. E per Lapa sarà di nuovo panchina.