Si giocherà anche coi piedi, ma per una volta guardiamo le mani. Gol del 2-1 di Milan-Chievo: Bacca segna e alza gli indici – dedica a Dio -, Lapadula arriva e gli mette le mani addosso. In senso buono: lo abbraccia e festeggia con lui. Gol del 3-1 di Milan-Chievo: Lapadula segna su rigore e Bacca in panchina applaude. Batte le mani e forse gli dice “bravo!”. Il tentativo di lettura labiale non cambia la sostanza: Carlos stringe il pugno, è chiaramente contento. C’è da riscrivere il romanzetto del loro rapporto. Ecco l’incipit de La Gazzetta dello Sport sul rapporto tra Carlos e Lapa.
Teoricamente, i due dovrebbero essere rivali per una maglia da titolare. Come confermato da Montella: “Non li vedo insieme”. Il motivo è chiaro: con il 4-3-3, non c’è spazio per entrambi. Lapa esterno perde di incisività e Bacca forse è meglio evitare a prescindere. Ma la convivenza può esserci, sopratutto in situazioni speciali. Ecco spiegato il rapporto sereno tra i due. A gara in corso, i due possono spartirsi l’area ed i precedenti lo dimostrano: tralasciando il brutto ricordo di Milan-Udinese, poi sono arrivate solo vittorie contro Cagliari e Chievo.
Ma oltre al quando, bisognare saper valutare il “come” vengono schierati in campo. Bacca resta puntero solitario, è l’italiano a girargli attorno, quasi fosse una seconda punta. E l’ingranaggio, contro i clivensi, sembra aver funzionato bene: cross di Ocampos e movimenti ben coordinati per entrambi; dall’altra parte, cross di Deulofeu e nuovamente spazi per tutte e due. Non male come esperimenti di condivisione.