Succede tutto in una notte. Bene o male, l’EuroMilan va e vince ancora

Tutto in una notte, come se volesse rifarsi in una volta sola delle occasioni perdute, dei fischi, delle ripetute trattative per emigrare. Benvenuti al one man show di Bacca. Dalla foga in questa notte ci ha messo tutto: il miglior Carlos e il peggior Bacca. Un festival completo: numeri da circa ed errori da principiante, due gol finalmente su azione (ne aveva firmato uno solo in 17 infinite gare e la doppietta mancava dalla prima giornata col Toro) e almeno quattro occasioni divorate, rigore incluso. Primo sbaglio sui 7 tirati in A. Esordisce così La Gazzetta dello Sport analizzando la prova del Diavolo, monopolizzata dal colombiano.

È proprio vero, tutto in una notte. Agganciare il treno europeo e scavalcare l’Inter, almeno per qualche ora. Non è detto che Bacca si sia ripreso il Diavolo, ma ha certamente dimostrato che il compito del centroavanti lo sa ancora fare. Nella sera di San Siro, il Chievo scopre nuovamente la kryptonite rossonera: non vince da 12 anni e negli ultimi 21 precedenti, sottolineo 21, ha raccolto solo 3 punti. Tradizione rispettata, anche se in avvio i clivensi avevano il pallino del gioco. Ed è proprio lì che il Diavolo li ha puniti, in contropiede. Ma la superiorità gialloblù era evidente, inevitabile dunque un pareggio dietro l’angolo. Prezioso, in questo particolare frangente, il pensiero di Montella: soffro centralmente? Bene, mi concentro tutto sugli esterni. E così fuori Locatelli per Lapadula e cambio di modulo mutaforme: 4-4-1-1 in fase difensiva, 4-2-3-1 in propensione d’attacco.

Il risultato è stato immediato, con ampie distese e praterie per le frecce rossonere. Da lì sono nate le successive marcature. Prima con Bacca sottoporta, dopo aver fallito almeno 2 nitide pallegol, e poi con Lapadula: testardo nel voler calciare il penalty nonostante le suppliche dei compagni, sopratutto Ocampos. Come se fosse il riassunto della morale della partita: si può anche giocare meglio, ma poi è la qualità degli interpreti a fare (quasi) la differenza.

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