Domenica sera, Milan-Fiorentina non sarà una partita come tutte le altre. Da un lato, il Diavolo si gioca buona parte delle sue chances di agganciare un posto in Europa nella prossima stagione. Ma, sopratutto, dall’altro, sarà l’ultima gara a San Siro di Berlusconi, come proprietario, e di Galliani, come amministratore delegato. Il closing per il passaggio di proprietà ai cinesi è fissato per il 1 o, più probabilmente, il 3 marzo. Nel mezzo ci sarà anche la trasferta in casa del Sassuolo. Ma i rossoneri torneranno nel loro stadio solo sabato 4 marzo (contro il Chievo), quindi, se il programma sarà rispettato, quell’incontro sarà ricordato come il primo di una nuova era. Esordisce così l’edizione odierna del Corriere dello Sport, immortalando l’ultima gara al Meazza dell’epopea Berlusconi.
Ma il patron, si legge, potrebbe anche rimanere. Non con un 20% di quote tra le mani, bensì accettando la carica di presidente onorario offertagli dai cinesi. Ufficialmente non è ancora arrivata una risposta, ma è difficile immaginare Silvio all’interno del club senza potere decisionale. Attenzione però, sottolinea il Corriere dello Sport, al recente incontro con Marco Fassone, segnale di una possibile apertura alla permanenza. Tornando a domenica, in agenda non è prevista la sua comparsata a San Siro, ma la decisione potrebbe anche arrivare all’ultimo.
Chi non mancherà sarà Adriano Galliani. Si tratterà di una sorta di commiato, si legge, in attesa di capire se la platea di San Siro gli tributerà o meno un giusto saluto. Lo scorso 20 novembre, in occasione del derby, la Curva allestì una coreografia indimenticabile tutta dedicata alla dirigenza, ma le frazioni delle passate stagioni potrebbero pesare. Se Berlusconi è stato il grande regista, scrivono i colleghi, Galliani è stato senza discussioni l’attore protagonista di un film durato quasi 31 anni.