Nei giorni che hanno preceduto la sfida di recupero di Bologna, il tribunale del calcio aveva già posto sul banco degli imputati il Milan e il suo allenatore, Vincenzo Montella. La giuria giudicante sembrava aver già preso la sua decisione, ma al Dall’Ara succede l’inaspettato: all’ultima arringa il testé Bologna fallisce e la difesa del Milan vince il duello. Delirio rossonero in terra emiliana. Il Milan è ancora il Milan.
Se l’arbitro Doveri ci ha messo del suo costringendo il Milan a giocare in nove per circa mezz’ora, la squadra in campo ha dimostrato che nonostante il periodo non roseo sotto il punto di vista dei risultati la testa è quella dell’entusiasmante prima parte di stagione. Uno 0-1 che rimarrà negli annali, insomma, perché se pur vero che questo Bologna ha effettivamente qualcosa che non va, il Milan ha dimostrato di avere quegli attributi tanto richiesti dal mister campano quanto attesi da qualche anno dai tifosi.
La corsa di Poli, la parata di Donnarumma, il numero di Deulofeu, il gol di Pasalic. Potremmo stare ad elencare una buona cosa per ogni giocatore, perché anche le lacrime di Vangioni e la disciplina tattica di Suso hanno contato ieri sera, ma in questi nomi possiamo leggere di più. Si scorge un gruppo che nella millantata mediocrità trova la forza unendosi, andando avanti contro ogni difficoltà perché l’obiettivo l’ha chiaro: vincere, giocare bene e far emozionare i tifosi. E per chi ieri ha potuto godersi dal vivo la partita ha provato davvero delle emozioni forti…