Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport.
Prima del match della Dacia Arena, avevamo il dubbio che il filotto negativo, fosse stato generato più dal calendario difficile, che da una fisiologica involuzione di una squadra così giovane. Poi la sfida coi bianconeri, non solo ha confermato che il momento del Diavolo è tutt’altro che brillante, ma anche che la buona sorte ci ha voltato completamente le spalle.
Perdere Bonaventura per tutta la stagione in un normalissimo contrasto di gioco. Vedere De Sciglio portato fuori a braccia, mentre De Paul, il suo dirimpettaio, segna il primo gol in serie A, dopo che lo stesso numero 10 friulano ha colpito in modo violento e sconsiderato la caviglia di Mattia.
Due elementi che emotivamente hanno rivoltato come un calzino la stagione del Milan. Forse l’unico istante sliding doors peggiore di questo, nella storia recente rossonera, è il palo di Niang al Camp Nou. Lì è cambiato un lustro, perché avremmo raggiunto l’ennesima semifinale di Champions dell’epoca moderna e il solo pensiero oggi, fa venir i brividi a tutti noi.
Ora ci sono due partite in tre giorni. Due vittorie garantirebbero un momentaneo quinto posto, oro colato visto il periodo. Tuttavia le difficoltà oggettive a metter giù un undici competitivo, lasciano intendere che ci sarà da soffrire le pene dell’inferno per portarle a casa, tanto per cambiare.
Vorremmo chiudere con una riflessione off topic; in questi giorni, quotidiani sportivi cartacei e on line, hanno dedicato alcune delle loro pagine a De Paul, con approfondimenti sulla sua carriera, in sostanza celebrandolo. Cercando anche di impegnarci nel non pensare al fatto che abbia segnato avendo prima azzoppato De Sci, era davvero necessario intervistare un esterno offensivo che negli ultimi due campionati e mezzo, ha segnato due gol in 65 presenze?
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