Queste le dichiarazioni rilasciate da Arrigo Sacchi a Radio Deejay.
Sui giovani italiani: “I ragazzi nati quando io gestivo le nazionali giovanili? Il merito più grande è delle società. Noi amiamo il calcio, abbiamo una certa storia. Non sempre positiva, ma bella. La Nazionale ha fatto un discreto lavoro, ma siamo dilettanti rispetto alla concorrenza. Svizzera, Olanda, Germania, Spagna, Danimarca, Francia e altre Paesi hanno obbligato i club ad avere centri di formazione. La Federazione è stata brava, ha capito che c’era l’esigenza di chiamarli almeno una volta al mese per una settimana. Se non c’è un cambio generazionale di un certo livello, il movimento calcistico in Italia smette di esistere”.
Su Montella: “Bisogna pensare alla genesi, il Milan arriva da anni difficili. Si stanno facendo passi avanti, lanciando giovani interessantissimi. È normale pagare anche qualche errore di gioventù, ma adesso c’è uno spirito di squadra che prima non c’era. I ragazzi fanno quello che possono, il livello di armonia del gioco non è al top ma si prova a fare bene”.