Che sia un difetto comportamentale o un problema reale cambia poco. Il Milan delle ultime gare non è un Milan che può puntare a grossi traguardi. Non è un brutto Milan, è certamente un Milan rigenerato rispetto alle ultime stagioni, ma la squadra ha perso qualcosa dalla Supercoppa di Doha in poi. I ragazzi di Montella sembrano disattenti e regalano un tempo agli avversari, spesso (come successo con il Napoli in campionato e la Juve in Coppa Italia) compromettendo la gara già dall’inizio.
La reazione, dopo i “pasticci”, c’è, ma purtroppo si sta rivelando insufficiente. Dal 17 dicembre (giorno di Milan-Atalanta), i rossoneri hanno collezionato solo 5 punti in 4 partite di campionato, e ieri hanno salutato la Coppa Italia, unico potenziale trofeo stagionale (oltre alla Supercoppa già in bacheca, ovviamente).
Cosa sta succedendo? Montella dovrà essere bravo a capirlo, perché la squadra mentalmente c’è, ma ci mette troppo ad entrare realmente in campo. A questo si aggiunge qualche errore di troppo in difesa da parte dei singoli e qualche assenza pesante (vedi Romagnoli con il Napoli, Paletta ieri con la Juve e De Sciglio), con sostituti che non si sono mostrati all’altezza (Calabria non ha brillato).
A questo, si aggiunge una forma generale non smagliante e forse anche un calo fisiologico preventivabile dopo il grande entusiasmo dei primi mesi.
Per non buttare tutto al vento, però, bisogna ripartire subito. Già da domenica al Friuli.