Due punti persi o uno guadagnato? Una brutta battuta d’arresto in ottica Champions o un piccolo passo utile a puntellare l’Europa League? Torino-Milan è un match che apre a più chiavi di lettura e diversi umori all’indomani del turno di campionato. In casa rossonera c’è divisione sulla bontà del risultato del Monday Night: se gli ambiziosi ritengono il 2-2 dell’Olimpico un treno perso, perché il Diavolo ha pareggiato e le rivali per il terzo posto – la Roma, il Napoli, l’Inter e la Lazio – hanno tutte vinto, i realisti accolgono con favore la rimonta portata a termine dal Milan, capace di ribaltare nella ripresa una gara che sembrava sostanzialmente nelle mani del Torino, più voglioso e determinato. Una partita, un risultato, due analisi: chi ha ragione?
Da un esame della partita può arrivare, come sempre, il giudizio più saggio e misurato possibile. E i 90 minuti di Torino parlano chiaro: Abate e compagni, nonostante il rammarico di non aver tenuto il passo delle antagoniste per l’Europa, hanno più guadagnato che non perso dalla trasferta piemontese. Perché il pareggio è arrivato con una rimonta; perché è maturato contro un avversario di pari caratura; perché il Milan ha sbagliato ancora approccio alla gara, e un Ljajic più freddo dal dischetto avrebbe consegnato al Torino un 3-0 dopo 30′: un parziale che non sarebbe stato bugiardo. E invece, anche per una buona dose di fortuna, Montella non ha pagato l’ennesima falsa partenza di questa stagione: a nulla è valso un Toro sceso in campo con maggior grinta e attenzione, punito e agguantato in pochi minuti della ripresa dal duo Bertolacci-Bacca. La squadra si è mostrata viva, soffrendo senza crollare e reagendo efficacemente nel secondo tempo.
Al netto delle personali e opinabili convinzioni personali sulla consistenza e sulle ambizioni di questo Milan, e di qualche episodio dubbio, la verità “vera” è nel mezzo. Se è fondato constatare che al “Grande Torino” è stato raccolto un punto che, dato il difficile inizio di partita, pareva difficile potesse arrivare, è altrettanto vero che il Milan avrebbe dovuto mettere in campo subito la concentrazione e la cattiveria viste nella ripresa. Con un’intensità e una garra diverse, le occasioni da gol e le reti sono arrivate con relativa semplicità: metterle in campo subito, senza prestare il fianco a un Toro affamato di vendetta e di punti, avrebbe potuto permettere ai rossoneri di far bottino pieno e rimanere in scia delle rivali. Che oggi, dopo un avvio di stagione opaco, hanno trovato la quadra e la marcia giusta: per questo Milan, ben allenato ma qualitativamente inferiore, sarà sempre difficile tenerne il passo. È bene realizzarlo presto: la Champions, salvo miracoli, resterà una velleità.